Una casa parametrica: per chi non si accontenta mai!

Guido Musante Guido Musante
Traum in Blau und Weiß, Innenarchitektin Katrin Reinhold Innenarchitektin Katrin Reinhold Modern bathroom
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“I “parametri” e le loro interrelazioni divengono così l’espressione, il codice, del nuovo linguaggio architettonico, la “struttura”, nel senso originario e rigoroso del vocabolo, deficiente le forme che quelle funzioni esaudiscono. Alla determinazione dei “parametri” e loro interapporti, debbono chiamarsi a coadiuvare le tecniche e le strumentazioni del pensiero scientifico più attuali; particolarmente la logica-matematica, la ricerca operativa e i computers, specie questi per la possibilità che danno di esprimere in serie cicliche autocorrettive le soluzioni probabili dei valori dei parametri e delle loro relazioni”.

Con queste parole, negli anni Sessanta, Luigi Moretti (1906-1973), il primo architetto a parlare di Architettura Parametrica, fissava i principali codici progettuali di una pratica che solo molti anni dopo avrebbe preso largo piede nell'operare architettonico. Non è un caso che Moretti abbia elaborato le linee guida del suo pensiero insieme al matematico Bruno De Finetti, collaborando alla realizzazione di progetti per stadi di calcio, tennis e nuoto che rifiutavano riferimenti tipologici, perseguendo l’idea di generare la forma attraverso rigorose relazioni geometriche tra parametri quantificabili con assoluta precisione.

Oggi, con l'espansione dei computer e dei software di progettazione integrata il progetto parametrico è diventato parte fondamentale nel definire le qualità degli spazi e dei luoghi: sia delle grandi città, sia dei singoli ambienti abitati. Progettazione parametrica, modellazione algoritmica, design generativo, design associativo sono le fondamentali parole chiave di un nuovo paradigma in forte sviluppo, capace di rispondere alla crescente complessità dei problemi progettuali attraverso un approccio misurato, che colloca in una prospettiva inedita i concetti di processo e risultato. Approfondiamo dunque le modalità attraverso le quali il progetto parametrico può definire i nostri spazi di vita, tenendo sempre presente che il dato parametrico va considerato come un mezzo e non come un fine.

​Il bagno

Il bagno è uno dei luoghi della casa in cui l'approccio parametrico può risultare maggiormente utile. Qui infatti, in uno spazio spesso particolarmente compresso convivono numerose funzioni complesse, ciascuna dotata di una specificità spaziale e funzionale da risolvere. Si può immaginare il bagno come una casa nella casa, dotata di stanze dalle pareti invisibili che necessitano di un progetto specifico, il più definito e calcolato possibile.

​La camera da letto

Qualsiasi ambiente della casa può essere pensato come una porzione di spazio complesso e in quanto tale venire risolto attraverso un approccio parametrico, come se si trattasse delle porzione di una estesa città. La camera da letto non fa eccezione, anche se in genere presenta un impianto distributivo più semplice rispetto a quello di tutti gli altri ambienti della casa. In questo ambito infatti domina il letto, cui fa da contrappunto l'armadio o la cabina armadio: attorno alla parametrizzazione di questi due elementi si gioca tutta la distribuzione dello spazio.

​Il soggiorno

Per il soggiorno vale un discorso opposto rispetto a quanto appena espresso per la camera da letto. Il soggiorno, in particolar modo se risolto in modalità open space è luogo di maggiore complessità della casa, quelo nel quale si intrecciano in misura maggiore i diagrammi di flusso e le funzionalità. Cosa di meglio dunque che un approccio parametrico per risolvere le complessità legate alla compresenza di molti usi dello spazio nelle diverse fasi della giornata?

​Lo studio

In genera lo studio è un ambiente piuttosto semplice e in molti casi inglobato all'interno di un'altra zona della casa, come il soggiorno. A maggior ragione in quest'ultimo caso potrà essere consigliabile una verifica parametrica che ci aiuti a dotare questo ambiente di specificità senza interferire con le altre destinazioni dello spazio che lo circonda. Elemento centrale nella definizione parametrica dello studio naturalmente la scrivania, che nelle tendenze più recenti si fa sempre più minuta e compressa nelle dimensioni.

​Il giardino

Anche il giardino può essere risolto attraverso un approccio parametrico, al pari di qualsiasi ambiente della casa. In questo caso si considererà lo stesso giardino alla pari di una “stanza priva di tetto”, all'interno della quale distribuire i diversi elementi, sia artificiali sia naturali. Da questo punto di vista l'approccio parametrico all'architettura degli spazi aperti riprende e reinterpreta l'antica tradizione del giardino all'italiana, nel quale tutti gli elementi sono rigorosamente calcolati e definiti da forme controllate.

​La stanza dei bambini

Chi non sogna una stanza dei bambini sempre perfettamente ordinata, in cui ogni cosa abbia un proprio posto? Probabilmente non sarà mai possibile raggiungere del tutto una simile aspirazione, non fosse altro per le capacità di reinterpretazione dello spazio tipiche dei piccoli abitanti di questo luogo. Grazie al progetto parametrico potremmo però tentare di avvicinarci a quel modello ideale, calibrando con precisione lo spazio da destinare a ciascuna funzionalità.

​Accessori parametrici

Veniamo infine agli oggetti. Da un certo punto di vista si potrebbe considerare lo spazio interno abitato come la somma degli oggetti che ne fanno parte e quindi le caratteristiche degli oggetti si riversano direttamente sullo spazio che occupano. Il progetto parametrico nel mondo del design ha ormai preso abbondantemente piede, permettendo ai progettisti di sperimentare forme e soluzioni espressive altrimenti irraggiungibili.

Nell'immagine è proposto per esempio l'originale tavolo da salotto The Abyss Table, disegnato dal designer londinese Duffy London

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