Il Minimalismo: un po' di storia

Costanza Antoniella Costanza Antoniella
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Questa cosa è molto minimal è un'espressione che sentiamo spesso, anche se raramente ci soffermiamo a pensare che cosa significhi davvero il termine minimalista e da dove provenga. La stragrande maggioranza di noi, ha un' idea vaga e generale di cosa voglia dire minimal e, soprattutto, se la nostra professione non abbraccia campi come l'architettura, il design o l'arte, pecchiamo di ignoranza, magari sì, sappiamo di che cosa stiamo parlando, ma non siamo totalmente informati a riguardo e alla domanda che cos'è il minimalismo?, rischiamo di non dare una risposta chiara. 

Partiamo con un po' di storia: 

  • il minimalismo è un movimento che è emerso nel 1960  e, che col passare del tempo ha iniziato ad entrare nelle corde di molti, acquistando consensi;
  • al giorno d'oggi, anche se in contraddizione con i suoi principi, il minimalismo ha influenzato ed è influenzato in modo tale che sia diventato un eclettico mix di stili che contraddicono uno dei suoi principi fondamentali: la conservazione di forme pure. 

Oggi vi parliamo quindi del minimalismo, in tutto il suo splendore e in ogni sua manifestazione, infilandoci anche un po' di storia, che non guasta mai.

Le origini

La minimal art o minimalismo è la principale tendenza che negli anni sessanta fu protagonista del radicale cambiamento del clima artistico, caratterizzata da un processo di riduzione della realtà, della non espressività, dall'impersonalità, dalla freddezza emozionale, dall'enfasi sull'oggettualità e fisicità dell'opera, dalla riduzione alle strutture elementari geometriche, insomma di tutto ciò che era la ricerca dell'essenziale e che andava contro a tutto ciò che era venuto prima: una corrente che diceva chiaramente basta con i fronzoli

Il termine venne coniato nel 1965 dal filosofo dell'arte inglese Richard Wollheim, quando venne scritto un articolo intitolato, appunto, Minimal Art, all'interno della rivista Arts Magazine.  Wollheim tratta di riduzione minimale, ma nel senso del contenuto artistico, riguardo a lavori dove entrano in gioco oggetti al limite indistinguibili dalla realtà quotidiana, oppure forme ed immagini con valenze anonime e impersonali. 

Da un lato venne quindi citato il ready made di Duchamp, punto di riferimento fondamentale per quello che riguarda la componente concettuale di ogni operazione riduzionista. Mentre dall'altro venne nominato Reinhardt, dal quale trae l'aspetto relativo alla riduzione purista della pittura e la sua concezione dell'arte per l'arte, tesa all'eliminazione di tutto ciò che viene percepito come essenziale.

I principi

Il minimalismo è la riduzione all'essenza. Mies Van Der Rohe spiega nel suo manifesto less is more, che divenne poi lo slogan per antonomasia del movimento, che tutto si deve ridurre solamente agli elementi di base, quelli necessari, sempre rimanendo al passo con la modernità. 

Per seguire a pieno i principi del minimalismo allora, vedremo l'uso di colori neutri e di forme geometriche semplici e precise e soprattutto, ogni spazio deve veder latitare fronzoli e decorazioni non necessarie. Le cromie predilette da questo stile saranno il bianco e il nero, le pareti risulteranno principalmente bianche per mettere in evidenza tutte le sue sfumature. Il minimalismo pretende essenzialità, senza questa, non stiamo parlando di nulla.

Il mobilio

Parlare di mobilio rende tutto più complicato, anche se c'è da dire che una linea base c'è ed è quella di cui vi abbiamo parlato poc'anzi. Le forme geometriche devono avere un taglio netto ed essere sobrie, i colori che utilizzeremo saranno sempre cromie neutre, principalmente dei toni del bianco, del nero e talvolta del grigio. Sceglieremo solamente l'arredo necessario, lasciando perdere ciò che è superfluo: l'ambiente avrà un tono austero e sembrerà quasi vuoto per la mancanza di mobili che, all'interno di altre abitazioni in altri stili, sono molto usati.

Si consiglia di lasciare le pareti così come sono, naturali e lisce o comunque rivestite in pietra monocromatica. Se proprio non potete fare a meno delle decorazioni, ricordate di decorare solo con piccoli dettagli, evitando l'eclatante. 

L'illuminazione

La luce aiuta a percepire lo spazio più pulito e ordinato, due dei principi di questo stile. Quando la luce naturale fa spazio all'oscurità, ecco che entrano in gioco tutte le lampade e lampadine seminate per casa. Anche qui, la scelta dei nostri punti luce, verterà su forme semplici ed essenziali. Utilizzeremo quindi poche lampade, dall'illuminazione fredda e potente, possibilmente che incornicino bianco su altro bianco, per rendere meglio l'idea dello stile che stiamo abbracciando nella nostra abitazione. Con un'architettura giusta, un mobilio essenziale e dalle linee nette e un'illuminazione accattivante, riuscirete perfettamente a ricreare quel minimalismo del quale i grandi di un tempo parlavano e che ancora oggi fa tendenza e piace ai più.

Se volete qualche idea in più per quello che riguarda lo stile minimale, leggete il nostro articolo a riguardo, cliccando qui.

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